That’s the way it is
2007
Scritto il 24 agosto
Piove.
Fa freddo.
C’è lo stesso tempo di due anni fa, esattamente due anni fa.
Non so perché sto scrivendo questo, forse solo perché non ho voglia di studiare, forse perché dalla finestra della mia camera al mare sto vedendo lo stesso identico panorama di due anni fa.
Questo periodo dell’anno sta diventando rapidamente il peggiore, come lo è stato l’anno scorso, quello in cui si accumulano i ricordi, in cui riaffiorano troppo forti le emozioni che ho provato.
Penso che il mio stato d’animo non sarà mai lo stesso, penso che la voglia di festeggiare il mio compleanno non tornerà molto presto, ci vorranno ancora molti anni prima che io riesca a scindere il mio compleanno, il 26 agosto, dalle 4 del mattino del 27 agosto, solo poche ore dopo, quando mio padre è morto.
In un certo egoistico senso odio la vicinanza dei due giorni, non che se la sua morte fosse stata in un diverso periodo dell’anno le cose sarebbero state tanto migliori, ma penso che comunque in un certo senso sarebbe stato meglio.
Non do a una ricorrenza come il mio compleanno tutta questa importanza, è fondamentalmente un giorno come un altro, o almeno lo era fino a due anni fa, mentre adesso coincide con l’ultimo giorno di vita di mio padre, e mi risulta quindi abbastanza difficile essere felice e magari pensare “Hey è il mio giorno” e quasi mi trovo a pensare che preferirei che la gente se ne dimenticasse e non mi ricordasse che siamo il 26 agosto.
Probabilmente è una cosa stupida, o forse non lo è.
Sto sorridendo mentre penso ai ricordi di quell’ultima estate qui al mare, stavo per scrivere che per la prima volta non mi viene da piangere ma non è così, ho già gli occhi lucidi, quindi far finta di fare la persona forte probabilmente non serve a niente, anche se a dire il vero adesso, a due anni di distanza, mi sento un po’ più forte di quello che ero, o forse è solo un’impressione di cui cerco di convincermi.
Alla fine sono sempre la stessa, forse solo un po’ più disincantata ma di certo non più con i piedi per terra di quanto non lo fossi due anni fa, sono sempre io con i miei grilli e le mie insicurezze, con i pianti isterici e gli sbalzi di umore senza motivo, ma in questo momento, in questo preciso momento che non so quanto durerà, forse giusto una manciata di secondi, mi sento stranamente in pace.
Penso sia la prima volta che pensando a tutto questo non mi avvolgo nel mio vittimismo ma penso solo che quel che è stato è stato e che non posso pensare di dimenticarlo ma devo solo trovare un posto dove far riposare i ricordi, un posto nascosto, perché non riaffiorino quando non voglio, ma abbasanza facile da trovare quando ho voglia di rivivere una scena o un sorriso.
Penso di essere in grado di farlo, forse domani scriverò e sentirò l’esatto contrario, è risaputo che la coerenza non è una delle mie qualità più sviluppate, ma al momento penso che per la prima volta riesco a sorridere parlando di queste cose, ed è strano perché solo ieri sera pensandoci la mia reazione era stata totalmente diversa, ma come ho detto la mia mente viaggia molto più velocemente di me, ed ora è arrivata a un punto che devo ancora capire o comprendere e quando ci riuscirò forse il momento sarà già passato.
Ma al momento, forse, va bene così.