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2004
“Nessuno poteva negare l’enorme bene fatto dalla Chiesa nel mondo sofferente di oggi, ma essa aveva alle spalle una lunga storia di inganni e violenze. La sua brutale crociata per “rieducare” le religioni pagane e il culto della femminilità era durata per tre secoli e aveva impiegato metodi astuti e orribili.
l’inquisizione cattolica aveva pubblicato il lirbro che era probabilmente l’opera più sporca di sangue della storia umana: il Malleus maleficarum – il martello delle streghe – aveva indottrinato il mondo sul “pericolo delle donne che pensano liberamente” e insegnato al clero come individuarle, torturarle e distruggerle. La categoria delle cosiddette “streghe” – definite così dalla Chiesa – comprendeva tutte le donne istruite, le sacerdotesse, le zingare, le amanti della natura, le erboriste e molte donne “legate in modo sospetto al mondo naturale”.
Anche le levatrici erano uccise per la loro pratica eretica di servirsi di conoscenza mediche per alleviare i dolori del parto, una sofferenza, proclamava la Chiesa, che era la giusta punizione di Dio perchè Eva aveva voluto assaggiare il Frutto della Conoscenza, con il conseguente peccato originale. In trecento anni di caccia alle streghe, la Chiesa aveva bruciato sul rogo la sorprendente cifra di cinque milioni di donne.
La propaganda e lo spargimento di sangue avevano funzionato.
Il mondo d’oggi ne era la prova vivente.
La donna, un tempo celebrata come un’essenziale metà dell’illuminazione spirituale, era stata bandita dai templi del mondo. Non c’erano rabbini ortodossi di sesso femminile, né sacerdotesse cattoliche, né donne di religione – imam -islamiche. L’atto, un tempo sacro, dello hieros gamos, l’unione sessuale naturale tra uomo e donna, con cui ciascuno dei due acquisiva l’unità spirituale, era stato ridefinito come peccato. Gli uomini di fede, che un tempo avevano bisogno dell’unione sessuale con le loro equivalenti femminili per entrare in comunione con Dio, adesso temevano i loro naturali impulsi sessauli e li vedevano come opera del demonio, il quale operava in collaborazione con il suo complice preferito…la donna.”
Dan Brown
Il Codice Da Vinci