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Frequento parecchi blog e canali di youtube dedicati a make-up, cura della pelle e cose simili, la maggior parte sono inglesi o americani e ovunque vengono fatte delle raccomandazioni o indicati i prodotti preferiti del mese o di sempre.
Questo non è certo un blog di bellezza ma diciamo che di trucchi, creme e cremine ne uso parecchi anche io, ed anche io ho dei preferiti senza cui posso vivere (o quasi).
Intanto me ne sono venuti in mente un po’ poi magari a mano a mano che mi verranno in mente altri prodotti da consigliare magari farò qualche post!
GEL STRUCCANTE FISIOLOGICO
Con Acqua Termale di La Roche-Posay
Questo è per eccellenza il mio struccante preferito. Innanzitutto è in gel e quindi non unge a differenza del latte detergente che personalmente non mi piace per niente perchè non lascia la pelle veramente pulita, inoltre è delicato, si lava via facilmente e rimuove perfettamente il trucco senza dover sfregare troppo, cosa molto importante per me, altrimenti la mia pelle si irriterebbe all’istante. Lo compro in farmacia e lo uso ormai da anni, La Roche-Posay è una delle mie marche preferite, ho provato moltissimi loro prodotti e questo è sicuramente uno dei miei preferiti.
ROSALIAC UV
Con acqua termale di La Roche-Posay
Ed infatti ecco un altro prodotto di questa marca. E’ una crema che uso prima del trucco della linea specifica per la rosacea, un disturbo della pelle di cui soffro da qualche anno e che questa crema mi sta veramente aiutando a tenere sotto controllo.
E’ una crema leggere, assolutamente non unta ma molto idratante dal colore verde, appunto per combattere i rossori derivanti dalla rosacea. Ultimamente uso sempre questa, anche se in passato ho usato molte creme della La Roche-Posay, non specifiche per la rosacea, ma semplicemente idratanti per pelli sensibili. Questa comunque è sicuramente la mia preferita, in estate e in inverno, è leggera, si assorbe subito e lascia la pelle asciutta e morbida, pronta per il trucco!
Kiko shimmering highlighter – Gold Pearl
Coral Bay Collection
Passando al trucco ho cercato di selezionare giusto uno o due prodotti che uso da un po’ e di cui non posso fare a meno, uno di questi, ultimamente è questo stick illuminante della Kiko che ho comprato a settembre 2011, ed appartiene infatti ad una collezione che non è più disponibile nè nei punti vendita nè online. Nonostante l’abbia comprato parecchi mesi fa ho iniziato ad usarlo seriamente solo da poco, e ne sono veramente soddisfatta: ha un colore splendido, dorato molto chiaro che va bene per le carnagioni, appunto, chiare, si stende facilmente con le dita e va bene per illuminare le guance o l’arcata delle sopracciglia, è veramente un ottimo prodotto che preferisco decisamente agli equivalenti in polvere. Soprattutto andando verso l’estate, anche quando si abbandonerà il fondotinta credo che, abbinato a una buona terra, continuerò sicuramente ad usarlo.
NAKED PALETTE
by Urban Decay
Dire che ho sognato questa palette per mesi se non per anni è riduttivo, e lo è anche dire che quando l’ho scartata ero più felice di una bambina a Natale. E la cosa più bella è che non ha assolutamente deluso le mie aspettative: anzi. I colori sono meravigliosi e si stendono benissimo, vanno dal bianco, all’oro, passando per alcuni rosa molto lucenti fino ad arrivare a un bellissimo nero. Le combinazioni sono infinite e vanno bene per il giorno e per la sera, per il lavoro o per una serata fuori. In materia di trucchi è sicuramente stato il mio miglior acquisto, lo consiglierei a tutti. Il prezzo è anche onesto, 40 € per dodici ombretti, più il famoso Primer Potion di Urban Decay oltre ad un bellissimo pennello. E’ veramente un acquisto consigliato, risolve qualunque tipo di situazione per il trucco ed è sicuramente una scelta di qualità.
Per ora questa è la prima tranche di prodotti che consiglio, ne ho molti altri in mente a dire il vero ma questo post mi sembra già abbastanza lungo!
Qui in Italia il rispetto per il “diverso” è una cosa che ancora non abbiamo imparato.
Qualunque cosa questo diverso sia, gay, vegetariano, ebreo, musulmano o via dicendo, qualunque più disparata categoria di persone vi possa venire in mente.
Se non sei uniformato alla massa è probabile che susciterai risatine e prese in giro anche da persone intelligenti e solitamente tolleranti ma che non riescono a fare a meno di prendere di mira chi ha qualcosa di diverso da sè.
Se per i gay o per le minoranze religiose la cosa è palese e basta vedere un qualunque telegiornale o parlare con chiunque per rendersene probabilmente conto, mi sto rendendo conto sempre di più che questa cosa succede anche per chi fa scelte alimentari o etiche diverse dalla massa.
Sarà che sono particolarmente sensibile perchè in realtà io rispetto molto le persone che fanno la scelta di essere vegetariane o vegane per qualunque ragione decidano di farlo, le ritengo forti e con una determinazione che ben poca gente ha. Loro decidono di seguire una scelta che probabilmente complicherà un po’ la loro vita e perchè questo dovrebbe interessarmi o minimamente influenzare la mia sfera?
Una persona che crede nel proprio modo di vivere (modo di vivere che tra l’altro non fa male nè dà fastidio a nessuno) credo non solo che vada rispettata ma anche ammirata perchè compie delle scelte che gli altri, io per prima, si lasciano semplicemente scivolare addosso.
Mi dà un po’ fastidio sentire le persone che mi circondano esprimere certi giudizi o prendere in giro le persone perchè hanno fatto determinate scelte, so che molto spesso scherzano, sono persone intelligenti e lo fanno solo per ridere, ma mi dà molto fastidio lo stesso, mi sembra irrispettoso.
Che poi io trovi insopportabili gli “integralisti” vegetariani come qualunque altro integralista che vuole per forza farti vedere il mondo come lo vuole lui quello è un altro discorso.
Si può parlare, ma non devi cercare a tutti i costi di convincermi del fatto che il tuo modo di vivere è meglio del mio, se cerchi di farlo, magari come spesso succede, mettendoti su un piedinstallo, allora passi dalla parte del torto e le critiche, con tutta probabilità, te le meriti.
Ma la pacifica convivenza di modi di vivere diversi penso che sia alla base della civiltà e qui in Italia ancora stenta ad esserci.
Prendendo ad esempio quello di cui ho parlato finora, una diversa cultura alimentare (ma è solo un esempio potrei citare mille altre cose), qui in Italia siamo anni luce da molti altri paesi, prima di tutti l’America.
Ricordo chiaramente quest’estate i menù dei ristoranti dove regolarmente erano indicati piatti vegetariani e vegani, dove nessuno ti guardava strano se richiedevi una particolare ricetta o cottura.
Qui in Italia se ti azzardi a chiedere qualcosa di simile probabilmente si mettono a ridere, ti prendono in giro e ti dicono che non è possibile.
Penso che abbiamo ancora parecchia strada da fare per essere veramente un paese civile.
Mi sto accorgendo ultimamente che per quanto io cerchi di fare la tranquilla, quella a cui alla fine va bene un po’ tutto, una che non ci pensa, in realtà una volta ogni tanto il pensiero vola agli esiti dell’esame dello stato.
Mi considero una persona senza grosse aspettative, so che più del 70% dei candidati verrà bocciato e che la possibilità che io sia tra quel 70% è… beh alta, però mi sto accorgendo che nei miei pensieri ci sto sperando un po’ troppo, e non dovrei.
So di aver scritto delle cose di cui non sono proprio del tutto convinta, e la paura quindi è tanta, ma quando ci penso non riesco a far meno di immaginare il giorno in cui usciranno gli esiti e vedermi felice ed è sbagliato perchè se continuo così ci rimarrò molto male nella più che probabile eventualità in cui, invece, mi boccino.
E’ una cosa grossa, veramente grossa, da questo esame dipende parecchio, più che parecchio, dipendono soldi, e possibilità di lavoro… Dipende tanto e ho sempre il tarlo di non essermi impegnata abbastanza…
Soprattutto vedendo le mie colleghe che l’hanno passato al primo colpo e che sicuramente hanno studiato molto, molto più di me.
Siamo già ad aprile, ormai in un paio di mesi dovrei conoscere il mio destino e quello dei tanti amici che l’hanno fatto con me, ovvio che auguri ad ognuno di loro di passarlo ma… Una parte di me spera che, almeno con i più stretti, faremo la stessa fine… O meglio, per quanto stupido possa sembrare questo discorso, se devo essere bocciata di essere bocciata in buona compagnia… Se dovessi passare… Beh ammetto che il resto non conterebbe poi così tanto.
Vedremo… L’ansia al momento ancora non c’è, c’è solo la speranza che sto cercando di tenere a bada perchè, si sa, le illusioni sono molto pericolose.
Bistrattato dai maschi della mia generazione per la presenza di Di Caprio e per la storia troppo sdolcinata, idolatrato dalle donne della mia generazione probabilmente per lo stesso motivo, Titanic è sicuramente uno di quei film che ha segnato la storia della mia adolescenza.
Quindici anni fa esatti mi ritrovavo a frequentare la quarta ginnasio quando… scoppiò il fenomeno Titanic e Di Caprio (mentre io già mi trovavo immersa in pieno nell’uragano Backstreet Boys) e tutte, chi più chi meno, ne fummo coinvolte.
Ricordo di essere andata al cinema due o tre volte a vederlo, completamente impazzita per quel film dagli effetti speciali straordinari e dal protagonista tanto bello da sembrare finto.
In questi giorni con la ricorrenza del centenario dal naufragio del Titanic e con la conseguente uscita nelle sale di Titanic in 3D ho avuto modo di pensare e ripensare a queste manie che avevo ai tempi del liceo, e così, tanto per non sbagliare, o caricato l’intera discografia dei Backstreet Boys sull’IPod.
Inutile dire che andrei volentieri al cinema a vederlo, e inutile altrettanto dire che non penso troverò qualcuno che mi accompagni(a meno che non studi qualche sottile ricatto psicologico verso Carlo visto che mia madre mi direbbe se sono scema visto che l’abbiamo rivisto insieme non più tardi di quest’estate).
Titanic era un sogno, il film perfetto con ogni piccola cosa al posto giusto: le ambientazioni da favola, la ricca infelice, il bellissimo poveraccio, l’amore, la tragedia… Forse è per questo che ci ha colpito tanto, e sì parlo al plurale perchè so che come me centinaia di migliaia di altre ragazzine del liceo lo considerano un film fondamentale nella loro crescita, come potrebbe non essere così?
Gli anni del liceo sono quelli dei sogni e dei grandi amori, dei poster appesi ovunque e delle ore passate davanti alla TV, ricordo anche quelle passate davanti al computer, quante cose sono cambiate nella cara vecchia Internet.
L’idea del primo sito che avrei voluto fare con Microsoft Publisher e le ricerche lunghe una notte di foto delle delle boyband preferite… Quanti ricordi, sorrido ogni volta che ci penso, ed ho addirittura conservato le Smemoranda di quegli anni, non potrei mai buttarle via, troppi cimeli preziosi…
Beh adesso lo sapete vero con cosa concluderò questo post?
Non fate finta di niente… Dai…
Forse la riflessione che farò è femminista, e forse, anzi senza forse, vuole proprio esserlo.
Sono tre anni che bazzico nel mondo del lavoro e che un po’ mi rendo conto dell’enorme, abissale disparità che c’è ancora tra uomo e donna, ma non solo, di come nel lavoro pretendano che tu sia donna ma che tu conduca lo stile di vita di un uomo.
Devi avere quelle accortezze che per carattere noi abbiamo, ma la stessa flessibilità che ha un uomo essendo magari un po’ più staccato dalla famiglia; devi essere affidabile, solida e sempre disponibile, non importa quanti figli tu abbia a casa.
La settimana scorsa poi ho avuto in prima persona esperienza di un trattamento diverso.
Io e Carlo abbiamo preso casa, o meglio la stiamo prendendo, essendo una cosa che ritengo bellissima l’ho detto in ufficio, ingenuamente pensando che fosse solo una notizia come un’altra.
Beh devo smetterla di essere ingenua, perchè mi è stato chiesto direttamente se dopo la casa ho anche intenzione di sposarmi (leggersi mettere su famiglia) perchè questo ed eventuali assenze sono cose che lo studio deve considerare.
Beh a un uomo una cosa del genere non sarebbe mai stata chiesta, a me sì… Invece che incentivare la gente a pensare ad un proprio futuro ti dicono che farlo sarebbe un problema per il tuo lavoro.
Non mi è piaciuto: non mi è piaciuto per niente come atteggiamento, anzi mi ha fortemente indispettito e offeso.
E già secondo me comunque qui in studio non si sono comportati bene con le donne che hanno una famiglia: visto che prendono solo praticanti e avvocati donne cosa si aspettano?
Veramente a ripensarci ho un diavolo per capello perchè una domanda posta così l’ho trovata veramente mal posta, maleducata e offensiva, nonchè discriminante: a un uomo non sarebbe mai stata posta.
E allora noi donne andiamo avanti così cercando di essere come ci vogliono al lavoro per potercelo tenere, cercando di essere come dobbiamo essere in famiglia per averne una.
E non venitemi a parlare di parità tra i sessi.
E’ lunedì e sono di ottimo umore, non male come cosa!
E’ bel tempo, ho da fare delle cose interessanti qui al lavoro, siamo vicini a Pasqua (non che senta molto questa festa ma significa un lunedì di vacanza quindi ben venga), oggi vado in palestra e non so come la cosa mi renda felice, la cosa che mi rende meno felice è che devo pagare l’abbonamento per i prossimi tre mesi…
Per il resto… Ho passato proprio un bel weekend, tranquillo, iniziato già venerdì sera con una bella cena con tutto lo studio e proseguito bene con tante piccole cose.
In realtà non c’è niente di particolare che mi faccia essere così di buon umore ma lo sono e basta, avrei una gran voglia di farmi una bella passeggiata in centro, altro che stare seduta qui a questa scrivania, speriamo sia così anche la prossima settimana, una giornatina al mare me la fare volentieri.
Ultimamente comunque, in generale, sto passando proprio un bel periodo, qualche intoppo c’è (vedi litigata mastodontica con nonna di sabato a pranzo) ma temo che dovrò farci l’abitudine nei prossimi mesi, e temo che dovrà farci l’abitudine anche lei, perchè la mia posizione non la cambio e lei non cambierà la sua.
Ma non voglio farmi mettere di cattivo umore da questo.
Non ho altro da dire, in realtà non ho niente da dire, ultimamente non scrivo cose parecchio interessanti su questo blog ma in ogni caso ho voglia di scriverci…
Il Comune di Treviso mi ha risposto oggi inviandomi il comunicato stampa con cui annuncia l’adesione all’Ora della Terra! Le luci di Palazzo dei Trecento, in piena Piazza dei Signori, domani saranno spente dalle 20.30 alle 21.30.
Magari molti dicono che questa manifestazione è inutile, e di certo nemmeno io penso che risolva i problemi del mondo, ma sono veramente felice che abbiano accolto la mia richiesta!
Sicuramente la decisione non è stata presa solo per le mie e-mail ma è una bella soddisfazione vedere che, in ogni caso, hanno risposto direttamente via e-mail alla mia richiesta!
Sono piccole soddisfazioni, e di questa sono proprio felice!
Purtroppo non so bene dove sarò a quell’ora, spero di riuscire a organizzare qualcosa in centro per vedere la piazza buia, l’anno prossimo che sarò nella mia casetta proverò a organizzare per gli amici una cena senza luce elettrica solo con le candele, dovrebbe essere carino e mi piacerebbe proprio!