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Another year older
A little bit stronger
A little bit wiser than?
A year ago today
Un anno fa stavo facendo l’esame di stato, ero chiusa in fiera, al freddo con la mia valigia di codici e una borsetta di provviste di cibo sotto quei neon osceni.
Adesso tanti amici sono lì a farlo, per la prima volta, o a rifarlo perchè l’anno scorso non è andata e io non riesco a smettere di pensare a quella sensazione orribile, al peso nello stomaco, all’ansia… E a sentirmi così libera e leggera.
Mi dispiace da morire che tanti, troppi cari amici siano lì a rifarlo… Ma forse un po’ di egoismo in queste situazioni c’è e mi sento ogni istante più felice per me.
Sono stata fortunata questo senza dubbio, e adesso posso essere qui e non lì con altre 1500 persone…
Another year older
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A little bit wiser than?
A year ago today
Domani è il famoso giorno del ringraziamento americano… Tralasciando il fatto che se ho tempo e voglia proverò a fare una mini cenetta in stile Thanksgiving il motivo per cui voglio scrivere questo post è un altro.
Il giorno del ringraziamento serve per rendere grazie di quello che si ha… E dopo essermi fermata un attimo a pensare ho deciso che ho talmente tante cose di cui rendere grazie… Non è un discorso di rendere grazie a Dio, chi mi conosce sa che la religione e la fede non sono proprio il mio forte, ma qualcuno o qualcosa a cui rendere grazie ci deve essere… Alla vita, alla fortuna, forse anche a Dio, o anche alle persone, o a me stessa per essermi regalata dei traguardi e delle soddisfazioni enormi quest’anno.
Devo ringraziare per tante cose, per la mia famiglia, mia madre, mio fratello e mia nonna, per Carlo, per la nostra casetta meravigliosa e per aver avuto la possibilità di comprarla e arredarla; per il lavoro che anche se non è il lavoro dei sogni è un lavoro e il lavoro serve, non sarà il lavoro perfetto ma credo che nella vita bisogna accontentarsi in un certo senso, non dico stare fermi e pensare che questo sarà per sempre il mio lavoro, ma per ora va bene mentre cerco qualcosa che mi stimoli magari di più, ma non è semplice, quindi sì bisogna accontentarsi e anche avere un po’ i piedi per terra. Quindi ringrazio per questo lavoro, per i colleghi che sono davvero speciali, e per le amiche che ho trovato in questo studio.
Ringrazio per l’esame che ho passato quest’anno, ringrazio me stessa e anche un po’ la fortuna.
Ringrazio le possibilità che ho, di comprarmi qualche sfizio quando ne ho voglia, e di conseguenza ringrazio mio nonno per quello che ha lasciato a mia madre, e mia madre per essersi sempre impegnata al massimo per me e mio fratello.
Ringrazio per i miei amici, tutti gli amici, perchè quelli che ho e che considero tali sono ormai una famiglia.
Ringrazio per la mia storia con Carlo, la cosa più bella che mi sia mai capitata e per cui so che sarò sempre grata alla vita.
Lo ammetto, non sono proprio una buona amica.
Sono una che tende a starsene per gli affari suoi, che chiama poco e che si farebbe anche vedere poco.
Me ne rendo conto, me ne rendo conto quando un’amica viene qui a raccontarmi qualcosa che le è successo e il più delle volte taglio corto… Come è successo stamattina.
E sinceramente poi mi dispiace ma… Non sono brava a fare commenti o a dare consigli, non è mica semplice sapere cosa dire, metti che poi come può accadere pensi pure che l’amica in questione sia in torto… Glielo dici, trovi un bel modo per dirlo ma alla fine non è che si può dire proprio tutto anche perchè troppo spesso do dei giudizi troppo duri e lo so ma certe cose proprio non le capisco o non ho proprio voglia di capirle.
Lo ammetto ho giudizi per tutto ma forse non sono giudizi o forse non è neanche così sbagliato avere una propria opinione diversa da quella dell’amica in questione, di sicuro non penso di essere sempre io quella nel giusto, anzi.
Solo che spesso so che dovrei dire le cose come le penso ma ho paura magari di ferire le persone e forse invece dovrei farlo perchè dare ragione alla gente non fa bene nè alla gente nè a me che mi tengo in testa quello che penso.
Se si ha bisogno di me ci sono, ma con i miei tempi… Non sono e penso non sarò mai una di quelle amiche 24/7, a me piace starmene per i cavoli miei e poi per carità si esce, ci si vede e mi fa piacere ma a piccole dosi.
E non è proprio una bella cosa perchè facendomi sentire poco, veramente poco, alla fine si rischia di restare da soli e non voglio che succeda, quindi devo impegnarmi e chiamare di più e magari uscire un po’ di più solo con le amiche senza morosi al seguito.
Penso che sarà il mio proposito per l’anno nuovo.
…sono diventata avvocati, o meglio credo lo sappiano tutti visto che l’ho urlato a destra e a manca… E mi sono pure trasferita in casa nuova…
Forse dovrei scrivere più che due semplici righe ma oggi non ho proprio voglia.
Potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita.
E lo dico sia pensando che potrebbero promuovermi, sia pensando che potrebbero bocciarmi… Penso che, in ogni caso, potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita…
Mancano due settimane esatte e sono qui con il libro aperto e poca voglia di leggerlo. Ho appena sentito al telefono un’amica presa esattamente come me e mi ha rincuorato sapere che anche lei ha perso tempo, che non sa dove sbattere la testa o come organizzarsi, che non ha mai ripetuto ad alta voce a libro chiuso e che ha paura che se ci troviamo a farlo farà scena muta a metà delle domande.
Mi ha rincuorato sentire lei dopo aver sentito storie di gente che studiava 15 ore al giorno… Io non sono capace, ho studiato ma resto una mezza cazzona… E ormai l’ho imparato ma alla fine mi vengono le pare di non aver fatto abbastanza e ormai è tardi.
Non vedo l’ora di farlo… Di mettere in un modo o nell’altro la parola fine, se mi dovessero bocciare non lo rifarei, un altro anno di attesa e di studio, no grazie io voglio andare avanti con la mia vita.
One shot one kill.
Ho quasi 30 anni e 3000 € nel mio conto in banca.
No aspettate… Ho quasi 30 anni, una laurea, ho lavorato 3 anni e ho 3000 € nel mio conto in banca.
O ancora Ho quasi 30 anni, una laurea, ho lavorato 3 anni senza essere pagata e ho 3000 € nel mio conto in banca.
Ecco questa forse è la formula perfetta per spiegare la depressione che mi è presa stamattina dopo che, a seguito del pagamento delle tasse e dei mobili di casa, ho buttato l’occhio sul saldo del mio conto.
E mi sono venute le lacrime, perchè tutte quelle ore al lavoro hanno portato al non potermi neanche permettere di contribuire a pagare la mia futura casa.
E mi sono sentita presa in giro, mentre studio per un esame che mi sembra una farsa e penso che alla fine non faccio neanche più parte di quella categoria di giovani di cui tutti fanno finta di preoccuparsi.
Perchè nel normale mondo del lavoro io non sono giovane: nel resto del mondo sei giovani a 24 anni, poi devi iniziare a farti delle domande se sei ancora a casa o se stenti a trovare un posto, come me.
Buttarsi giù non serve, pubblicherò questo post e tornerò a studiare, ma l’amaro in bocca c’è, e mi sento sempre più presa in giro.