Blog Archives
Can you see me? Here I am
I need you like I needed you then
When I feel like giving up
I climb inside your heart and still find
You’re my safest place to hide
Ebbene sì! Mi sto dando alla grande alla fantascienza, così giusto perchè ne avevo voglia! Dopo l’enorme delusione dell’ultimo film di X-Files che mi aspettavo essere un bel filmone fantascientifico mi sono presa la briga di mettermi a vedere alcuni film che considero un po’ dei miei piccoli cult e quindi mi sono rivista The Abyss, che ammetto di aver trovato più pesante di quanto mi ricordassi, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, vedi il commento fatto sopra, i primi due Alien, che francamente considero insuperabili e che ormai potrei smettere di vedere perchè porca pigna li so a memoria, e poi mi sono vista il primo film di X-Files, quello del 1998.
Devo dire che è veramente un bel film, mi è piaciuto e devo dire che vista la fine il sequel uscito quest’anno è stato un vero spreco perchè c’erano le basi per mettere in piedi un secondo gran film e invece hanno fatto un polpettone idiota senza capo nè cosa.
Il primo, Fight The Future, ha tutta una sua logica, le solite cospirazioni governative, gli omini verdi, che, volenti e nolenti io ricollego sempre a X-Files, e poi Mulder e Scully sono come dovrebbero essere, noi due amanti privi di personalità e dalla lacrima facile.
Comunque… progetto di vedere altri film del genere a breve, devo solo ricordarmene alcuni di veramente indimenticabili e riprendere la mia cultura alieno-fantascientifica, c’è poco da fare, mettitici la fantascienza e io sono felice, a me sto genere di film piacciono un casino.
Sì, sì…decisamente!
Non succederà mai.
Non cambierò mai.
Continuerò a voler vivere la vita di qualcun altro. Perchè faccio tanto l’ottimista, predico tanto verso gli altri, ma io sono lo sono: io sono vittima, mi sento vittima.
Perchè nonostante tutto mi ritrovo sempre con le lacrime agli occhi a scrivere inutili post in questo blog sentendo di aver buttato via una vita, sentendo che non farò mai quello che voglio fare, sentendo di aver sabgliato tutto, sentendo di essere l’unica a non essere felice.
E magari non è così, ma per favore, posso chiudere gli occhi e svegliarmi domani mattina da un’altra parte? In un altro corpo, in un’altra vita?
Ne ho bisogno, di smettere di essere me stessa.
Per favore.
Per piacere.
Se c’è qualcuno, io voglio un’altra vita…
Then fly away from here
Anywhere
Yeah, I don’t care
We’ll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won’t let time pass us by
We’ll just fly
Io sinceramente mi ritengo una gran rompipalle, una che se può si lamenta, una che diciamo un po’ i maroni li rompe. Però a volte mi rendo conto che non sono assolutamente così. Io sono ben conscia di quello che ho e scusate se lo dico non mi lamento sempre di cose INUTILI. E’ un discorso generale scaturito forse da quanto ha detto un amico sabato sera, dal fatto che si lamentava perchè sua madre rompeva perchè non voleva andare in vacanza o perchè era morta una piantina in giardino.
Ma porca puttana, ma pensare alle cose importanti davvero fa schifo?
Cioè io rimango allibita ogni tanto a sentire i problemi che si fa la gente, siamo tutti più o meno fortunati, che dovremmo solo ringraziare di quello che abbiamo e invece se chiedi come va non riescono mai a risponderti “Bene!”. Prima dici bene e poi se vuoi puntualizzi, ma le cose non possono sempre andarti male se magari hai una bella famiglia, gli amici, un lavoro.
Insomma ma non si può rendersi semplicemente conto che si è persone fortunate e sorridere un po’ per questo, visto che le cose che contano dopotutto ci vanno bene?
This ride that takes me through life
Leads me into darkness but emerges into light
No one can ever slow me down
I’ll stay unbound
Doc, I’m dying, I’m feeling compromised (feeling compromised)
and so dehumanized (and so dehumanized)
I lost my final fight to disease, I feel that this is where it ends
I need that shot to enter my vein
My Brompton Cocktail blend
Di solito questo non è un blog serio, anzi, di solito è un blog senza grandi contenuti, il punto è che da mesi, anzi anni, ho in mente questo post e oggi leggendo il giornale ho deciso che era arrivato il momento di scriverlo; non lo leggerà nessuno ma devo scriverlo per me stessa.
L’argomento forse si capisce, soprattutto se conoscete la canzone che sto citando, Brompton Cocktail degli Avenged Sevenfold, l’argomento è la morte, direi, ma non la morte in quanto tale, ma forse piuttosto la dignità di morire.
Mi spiego non è un post semplice da scrivere nemmeno per me ma è da stamattina, da quando ho letto il giornale, quell’articolo sulle critiche alla teoria della morte cerebrale come momento di morte di una persona che ci rifletto su. Premetto io sono favorevole all’eutanasia e anche al fatto che se uno è tenuto in vita da delle macchine, se uno sta in coma da dieci anni per me ha il diritto di essere lasciato andare, soprattutto se magari l’ha espressamente chiesto o se ha stabilito da qualche parte che non voleva restare un vegetale per anni.
Lo so ho il tono polemico ma questo argomento per me conta, conta eccome, non è semplice etica, per me è vita: parlo in prima persona, parlo da persona che ha vissuto una esperienza simile. Se posso aiutare una persona a morire con dignità, a non farlo soffrire come un cane perchè non dovrei farlo?
Sarà che non sono religiosa quindi io quello che dicono i cattolici proprio non lo capisco, la vita è sacra fin qui non ci piove ma forse il concetto di vita andrebbe un pochino rivisto, non sono certa di essere inclina a considerare vita quella di una persona in coma senza neanche le capacità basilari di respirazione, nè tantomeno quella di qualcuno che sta morendo nel peggiore dei mali.
Se tanto la morte è quello che aspetta quelle persone almeno facciamo che arrivi presto, nel modo più indolore possibile perchè è l’ultima cosa che possiamo regalare a chi amiamo prima di lasciarli andare.
I’m not running away, been fighting this so long (so long)
Such a price that we pay, we gotta be so strong
And I take my life tonight ’cause I have the right to die how I wanna
and leave how I arrived, so alive
Questa canzone che sto citando a pezzi per me è straordinaria, avere il diritto di morire come si vuole, non fraintendetemi non è che sostengo la cosa a prescindere, certo se uno vuole ammazzarsi per quanto mi riguarda lui ha tutto il diritto di farlo anche se sinceramente io sposto l’attenzione sulle persone che gli vogliono bene e che per quello probabilmente soffriranno. Ma non è questo il punto, non è questo di cui volevo parlare. Oggi la regione Lombardia, se non erro, ha rigettato nuovamente la richiesta di un padre di staccare la spina alla figlia in coma da 16 anni dopo che la Corte d’Appello aveva dato il via libera; perchè non ci sono strutture in grado di ospitarla nè personale medico in grado di compiere quella operazione senza incorrere nell’interruzione delle cure e commettere quindi un reato.
E qui sempre si ritorna al caso Welby e non solo, a tutti quegli altri casi che nel resto del mondo non sono casi ma da noi sì: un uomo lucido e cosciente sa che sta per morire e chiede di potersene andare con dignità, chi è la legge o la Chiesa per dirgli che non può? Chi sono io per dirgli che no deve starsene a letto magari per anni a soffrire come un cane attaccato a un respiratore mangiando da un cazzo di sondino?
Non so dicono che staccare la spina non sia umano, beh io trovo disumano obbligare qualcuno a essere qualcosa che non è più un uomo ma un vago ricordo di quello che un uomo dovrebbe essere.
Negli ospedali italiani non si può imbottire un malato terminale di morfina perchè se ne vada in pace senza rendersene conto, per fortuna ci sono persone, medici e infermieri che hanno pietà di chi sta morendo e che lo fanno comunque, non solo per chi se ne sta andando ma anche per le famiglie che stanno attorno a queste persone e che hanno come magra consolazione quella di sapere che si è addormentato e semplicemente non si è mai svegliato.
I discorsi di etica e religione sono tanto belli, invidio chi ha la fede, lo invidio profondamente, io non credo di averla io forse l’ho persa per strada, credo che io e Dio abbiamo uno strano rapporto, io gli devo delle scuse, tante, e lui mi deve delle spiegazioni, altrettante, ma io non credo che gli chiederò scusa finchè non avrò quelle spiegazioni, e lui non me le darà finchè non gli chiederò scusa.
Quindi direi che non stiamo andando da nessuna parte.
Questo post è venuto lungo e non ho nemmeno detto tutto quello che volevo dire, ma immagino che il succo del discorso sia emerso anche troppo, ho deciso di parlare oggi dopo anni forse perchè avevo voglia di scrivere, forse per l’articolo uscito oggi sull’Osservatore Romano che ancora una volta mette in discussione la morte cerebrale come morte dell’uomo, forse… boh… forse perchè ogni tanto le cose devono anche uscire dalla mia testa e non possono restare tutte dentro.
Io non vorrei mai restare attaccata a una macchina, io voglio donare i miei organi, e farò il testamento biologico, io se potessi chiederei di morire con dignità.
Non sarà un bel discorso, ma questo è quanto.
I’m tired, induced euphoria (induced euphoria)
to help me move along (help me move along)
I wanna meet my maker in peace, i want to feel alive again
So put that smile back on my face and mix it strong my friend