Archive for the ‘Pensieri’ Category
Forse, anche se tutti ti dicono quanto sia difficile, me la immaginavo più semplice.
Anche se, in realtà, per certi aspetti me la immaginavo anche più difficile.
Mi sento inadeguata: sempre.
Mi sembra di non fare mai abbastanza.
Di lavorare troppo poco, di guadagnare troppo poco, di impegnarmi troppo poco e far fare troppo agli altri.
Di stare poco con mio figlio, di farlo sottostare ai miei orari, di non fare tutto quello che fanno le mamme che stanno a casa in maternità sei mesi.
Lo sballotto di qua e di là alle otto del mattino perchè qualcuno me lo deve tenere se io sono impegnata.
Non posso fargli fare vacanze al mare se non in pieno agosto perchè mi faccio problemi in ufficio.
Non riesco a dargli la pappa nelle ore giuste in cui dovrei perchè deve aspettare che io torni dall’ufficio.
E mi sento brutta, orribile, enorme, inadeguata anche nell’aspetto fisico.
Mi viene da piangere in continuazione.
E più mi sento così più mi incazzo perchè sono tutte stronzate e dovrei solo essere felice.
E invece mi sento esausta, sempre di corsa, divisa tra ottocentomila cosa e mi sembra di farle tutte male.
Ma si va avanti. E oggi starò in giro tutto il giorno e un po’ sono felice e un po’ mi viene da piangere perchè so che quegli occhietti blu mi cercheranno tutto il pomeriggio senza trovarmi.
E’ difficile, mi sento un peso enorme sulle spalle e non mi pare di essere in grado di sostenerlo.
Vorrei avere tempo per andare in palestra.
Vorrei avere la costanza di fare una dieta che mi permetta di essere di nuovo me stessa.
Adesso vorrei solo farmi un gran pianto.
Non so, oggi butta così… Mi sono fermata solo per un attimo a pensare a papà e al fatto che sono passati 8 anni… 8 anni sono tanti e io non mi rendo assolutamente conto di quanto effettivamente questo tempo sia. A volte mi sembra tantissimo, altre non mi sembra mai successo, altre ancora… Non so.
E’ una delle sensazioni più strane che abbia mai provato, il non saper esattamente collocare un episodio nel tempo o non volerlo fare.
Sarà che con l’arrivo di agosto ci penso sempre… E quest’anno penso a quante cose ho fatto in questi otto anni, quante… Due lauree, triennale e specialista, la pratica, l’esame di stato, la convivenza… Sono così diversa da quella ventiduenne di otto anni fa e comunque in realtà alla fine in tante cose sono ancora esattamente uguale a lei.
Oggi mi viene il nodo alla gola ma sorrido perchè è giusto sorridere. Perchè è successo e ho pianto abbastanza e perchè nonostante questa grossa sfortuna nella mia vita il resto è veramente bello e non ho nulla di cui potermi lamentare.
Quindi archivio questa sfortuna e guardo il sole e sento che è giusto sorridere.
Forse a volte la gente dovrebbe pensare prima di parlare. Certi discorsi che vengono naturali ad alcuni possono essere per altri un enorme peso…
A parte questo io mi considero una gran fortunata, una che da sola non è che faccia poi così tanto e che spesso ha bisogno della mamma, del fidanzato o di qualcuno che le risolva le cose; andando avanti con il tempo, però, mi rendo conto che invece attorno a me c’è gente molto, molto peggio, che è vissuta sempre senza un solo problema al mondo e che nel momento in cui gliene si presenta uno crolla, o vede come ostacolo insormontabile una cosa che, in realtà, tale non è.
Io sono un po’ melodrammatica ed esagerata, mi piace lamentarmi e forse non so bene dov’è e dove sarà il mio posto, ma se mi succede qualcosa cerco di affrontarlo, sbaglio, quasi sempre sclero e mi faccio prendere dal panico ma, alla fine, in qualche modo mi raccapezzo e mi ritrovo iniziando a capire che non devo perdermi d’animo e che non è la fine del mondo.
Sono pigra, svogliata e un po’ cazzona ma alla fine nella vita di cose ne ho fatte tante e affrontate ancora di più… non posso lamentarmi.
Vorrei poterti dire che andrà tutto bene e vorrei che tu ci credessi.
Vorrei poter fare molto di più che cercare di capirti e darti un abbraccio.
Ma sii forte amica mia, devi cercare di essere positiva e affrontare questa enorme ennesima sfida che ti trovi davanti, ti voglio bene e neanche riesco a immaginare il peso enorme che ti porti dietro.
Fai un respiro e dimentica questo Natale, passerà e andrà tutto bene, io lo credo.
Domani è il famoso giorno del ringraziamento americano… Tralasciando il fatto che se ho tempo e voglia proverò a fare una mini cenetta in stile Thanksgiving il motivo per cui voglio scrivere questo post è un altro.
Il giorno del ringraziamento serve per rendere grazie di quello che si ha… E dopo essermi fermata un attimo a pensare ho deciso che ho talmente tante cose di cui rendere grazie… Non è un discorso di rendere grazie a Dio, chi mi conosce sa che la religione e la fede non sono proprio il mio forte, ma qualcuno o qualcosa a cui rendere grazie ci deve essere… Alla vita, alla fortuna, forse anche a Dio, o anche alle persone, o a me stessa per essermi regalata dei traguardi e delle soddisfazioni enormi quest’anno.
Devo ringraziare per tante cose, per la mia famiglia, mia madre, mio fratello e mia nonna, per Carlo, per la nostra casetta meravigliosa e per aver avuto la possibilità di comprarla e arredarla; per il lavoro che anche se non è il lavoro dei sogni è un lavoro e il lavoro serve, non sarà il lavoro perfetto ma credo che nella vita bisogna accontentarsi in un certo senso, non dico stare fermi e pensare che questo sarà per sempre il mio lavoro, ma per ora va bene mentre cerco qualcosa che mi stimoli magari di più, ma non è semplice, quindi sì bisogna accontentarsi e anche avere un po’ i piedi per terra. Quindi ringrazio per questo lavoro, per i colleghi che sono davvero speciali, e per le amiche che ho trovato in questo studio.
Ringrazio per l’esame che ho passato quest’anno, ringrazio me stessa e anche un po’ la fortuna.
Ringrazio le possibilità che ho, di comprarmi qualche sfizio quando ne ho voglia, e di conseguenza ringrazio mio nonno per quello che ha lasciato a mia madre, e mia madre per essersi sempre impegnata al massimo per me e mio fratello.
Ringrazio per i miei amici, tutti gli amici, perchè quelli che ho e che considero tali sono ormai una famiglia.
Ringrazio per la mia storia con Carlo, la cosa più bella che mi sia mai capitata e per cui so che sarò sempre grata alla vita.
Lo ammetto, non sono proprio una buona amica.
Sono una che tende a starsene per gli affari suoi, che chiama poco e che si farebbe anche vedere poco.
Me ne rendo conto, me ne rendo conto quando un’amica viene qui a raccontarmi qualcosa che le è successo e il più delle volte taglio corto… Come è successo stamattina.
E sinceramente poi mi dispiace ma… Non sono brava a fare commenti o a dare consigli, non è mica semplice sapere cosa dire, metti che poi come può accadere pensi pure che l’amica in questione sia in torto… Glielo dici, trovi un bel modo per dirlo ma alla fine non è che si può dire proprio tutto anche perchè troppo spesso do dei giudizi troppo duri e lo so ma certe cose proprio non le capisco o non ho proprio voglia di capirle.
Lo ammetto ho giudizi per tutto ma forse non sono giudizi o forse non è neanche così sbagliato avere una propria opinione diversa da quella dell’amica in questione, di sicuro non penso di essere sempre io quella nel giusto, anzi.
Solo che spesso so che dovrei dire le cose come le penso ma ho paura magari di ferire le persone e forse invece dovrei farlo perchè dare ragione alla gente non fa bene nè alla gente nè a me che mi tengo in testa quello che penso.
Se si ha bisogno di me ci sono, ma con i miei tempi… Non sono e penso non sarò mai una di quelle amiche 24/7, a me piace starmene per i cavoli miei e poi per carità si esce, ci si vede e mi fa piacere ma a piccole dosi.
E non è proprio una bella cosa perchè facendomi sentire poco, veramente poco, alla fine si rischia di restare da soli e non voglio che succeda, quindi devo impegnarmi e chiamare di più e magari uscire un po’ di più solo con le amiche senza morosi al seguito.
Penso che sarà il mio proposito per l’anno nuovo.
Potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita.
E lo dico sia pensando che potrebbero promuovermi, sia pensando che potrebbero bocciarmi… Penso che, in ogni caso, potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita…
Mancano due settimane esatte e sono qui con il libro aperto e poca voglia di leggerlo. Ho appena sentito al telefono un’amica presa esattamente come me e mi ha rincuorato sapere che anche lei ha perso tempo, che non sa dove sbattere la testa o come organizzarsi, che non ha mai ripetuto ad alta voce a libro chiuso e che ha paura che se ci troviamo a farlo farà scena muta a metà delle domande.
Mi ha rincuorato sentire lei dopo aver sentito storie di gente che studiava 15 ore al giorno… Io non sono capace, ho studiato ma resto una mezza cazzona… E ormai l’ho imparato ma alla fine mi vengono le pare di non aver fatto abbastanza e ormai è tardi.
Non vedo l’ora di farlo… Di mettere in un modo o nell’altro la parola fine, se mi dovessero bocciare non lo rifarei, un altro anno di attesa e di studio, no grazie io voglio andare avanti con la mia vita.
One shot one kill.