Archive for the ‘Sfoghi’ Category
Tendo a non augurare solitamente il male alle persone. Ma ogni tanto ti trovi davanti della gente che le sfighe, le cose cattive se le cerca, proprio le vuole, comportandosi così di merda che altro non puoi fare che sperare che il mondo intero si comporti altrettanto di merda con loro.
E te lo auguro, a te e alla tua arroganza, a quella supponenza del cazzo, per le tue urla e i tuoi scleri, per credere che tutto ti sia dovuto e che siamo tutti più coglioni di te.
Ti auguro di trovare qualcuno che ti metta al tuo posto facendoti sentire una piccola merda inutile.
Te lo auguro di cuore.
Potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita.
E lo dico sia pensando che potrebbero promuovermi, sia pensando che potrebbero bocciarmi… Penso che, in ogni caso, potrebbe essere l’ultimo esame della mia vita…
Mancano due settimane esatte e sono qui con il libro aperto e poca voglia di leggerlo. Ho appena sentito al telefono un’amica presa esattamente come me e mi ha rincuorato sapere che anche lei ha perso tempo, che non sa dove sbattere la testa o come organizzarsi, che non ha mai ripetuto ad alta voce a libro chiuso e che ha paura che se ci troviamo a farlo farà scena muta a metà delle domande.
Mi ha rincuorato sentire lei dopo aver sentito storie di gente che studiava 15 ore al giorno… Io non sono capace, ho studiato ma resto una mezza cazzona… E ormai l’ho imparato ma alla fine mi vengono le pare di non aver fatto abbastanza e ormai è tardi.
Non vedo l’ora di farlo… Di mettere in un modo o nell’altro la parola fine, se mi dovessero bocciare non lo rifarei, un altro anno di attesa e di studio, no grazie io voglio andare avanti con la mia vita.
One shot one kill.
Forse la riflessione che farò è femminista, e forse, anzi senza forse, vuole proprio esserlo.
Sono tre anni che bazzico nel mondo del lavoro e che un po’ mi rendo conto dell’enorme, abissale disparità che c’è ancora tra uomo e donna, ma non solo, di come nel lavoro pretendano che tu sia donna ma che tu conduca lo stile di vita di un uomo.
Devi avere quelle accortezze che per carattere noi abbiamo, ma la stessa flessibilità che ha un uomo essendo magari un po’ più staccato dalla famiglia; devi essere affidabile, solida e sempre disponibile, non importa quanti figli tu abbia a casa.
La settimana scorsa poi ho avuto in prima persona esperienza di un trattamento diverso.
Io e Carlo abbiamo preso casa, o meglio la stiamo prendendo, essendo una cosa che ritengo bellissima l’ho detto in ufficio, ingenuamente pensando che fosse solo una notizia come un’altra.
Beh devo smetterla di essere ingenua, perchè mi è stato chiesto direttamente se dopo la casa ho anche intenzione di sposarmi (leggersi mettere su famiglia) perchè questo ed eventuali assenze sono cose che lo studio deve considerare.
Beh a un uomo una cosa del genere non sarebbe mai stata chiesta, a me sì… Invece che incentivare la gente a pensare ad un proprio futuro ti dicono che farlo sarebbe un problema per il tuo lavoro.
Non mi è piaciuto: non mi è piaciuto per niente come atteggiamento, anzi mi ha fortemente indispettito e offeso.
E già secondo me comunque qui in studio non si sono comportati bene con le donne che hanno una famiglia: visto che prendono solo praticanti e avvocati donne cosa si aspettano?
Veramente a ripensarci ho un diavolo per capello perchè una domanda posta così l’ho trovata veramente mal posta, maleducata e offensiva, nonchè discriminante: a un uomo non sarebbe mai stata posta.
E allora noi donne andiamo avanti così cercando di essere come ci vogliono al lavoro per potercelo tenere, cercando di essere come dobbiamo essere in famiglia per averne una.
E non venitemi a parlare di parità tra i sessi.
La gente se la tira.
Anzi: gli avvocati se la tirano.
Anzi no: i giovani avvocati se la tirano.
Sì ecco questa suona bene, i giovani avvocati, ex praticanti che per bravura o fortuna, o un po’ di entrambe passano l’esame iniziano a tirarsela, a credere di essere ormai arrivati e che tutta una schiera di persone prima loro pari, siano ormai uno o due gradini sotto di loro.
Luogo comune, direte voi, è che quando lo vedi in prima persona sulle persone che ti stanno vicino ti fa un certo che.
C’è da precisare che succede molto più alle donne che agli uomini, agli uomini gliene frega relativamente di sentirsi migliori di te, ma le donne… Le donne ci sguazzano.
Ed ecco che iniziano le frecciatine, le frasi “io ho da fare, questo cosa vuole” riferito a quel capo a cui dovevi sottostare fino a due giorni prima e a cui, diciamocelo, devi ancora sottostare.
Ma adesso puoi firmare gli atti, adesso sì che sei importante, che sei qualcuno.
Adesso devi andare sempre in giro con la tua borsa dei documenti, anche se magari dentro non hai niente, oppure hai Elle o Vogue, o cosa stupide come avevi prima, ma non puoi uscire senza, neanche se devi andare a fare la spesa.
Adesso devi essere sempre perfetta, sia mai che ti vedano con un capello fuori posto, adesso tutti ti devono risolvere i problemi, e ci sono mansioni, come cambiare la carta della fotocopiatrice che non puoi più fare.
Diventerò così?
Ve lo farò sapere ma ho qualche dubbio conoscendomi, prima di diventare così, comunque, devo diventare avvocato,
Ebbene sì che vi piaccia o no oggi c’è stato un matrimonio in diretta TV e ve lo abbiamo commentato in diretta Twitter/Facebook/qualunque altro canale telematico del mondo.
Non parlo per tutte le donne ma per buona parte di quelle che conosco, chi non si ritrova in quello che sto scrivendo, beh poco male.
E mentre noi commentavamo il matrimonio gli uomini davano ampio spazio al loro cinismo.
Ma mi volete dire che male vi facciamo se ci piacciono i vestiti da sposa?
Se magari per una volta ci piace seguire in diretta TV la favola della ragazza che sposa il principe?
Ricordatevi che di domeniche di campionato ce ne sono molte di più che di matrimoni reali.
Eppure oggi era fiera del cinismo!
Non so se sia una moda di questi tempi sinceramente dover per forza vedere tutto grigio, oddio il governo, oddio la Libia, oddio Berlusconi.
Ma se volessimo non pensarci e fregarcene guardando William e Kate?
Non è che non sappiamo che c’è altro al mondo solo che lo troviamo semplicemente DIVERTENTE.
Quindi si gridi allo scandalo i luoghi comuni esistono! Commentiamo scarpe, gioielli e vestiti… Il principe ci piaceva tanto e ci piace anche adesso che è un po’ stempiatello…
Abbiamo voti e giudizi per cappeli e make-up… Abbiamo gusti ed espressioni, magari ci piacciono persino gli alberi dentro Westminster e persino lo stascico lunghissimo della sposa.
Non è che ce ne freghiamo del resto è che IO OGGI VOLEVO SPETTEGOLARE SUL MATRIMONIO.
Abbiamo letto hashtag su Mourinho per tutta la settimana, adesso beccatevi il #royalwedding, almeno quei due sono su una carrozza e non corrono dietro a un pallone.
E comunque la partita l’ho guardata tutta anche io perchè mi piace il calcio, e sì, ho sentito anche tutte le interviste di Mourinho, ma oggi vi siete trovati la timeline invasa dal Principe William, capita io me la trovo invasa da gente che mi sta sulle palle tipo Santoro ma siccome mi piace che la gente parli di quello che vuole continuo a seguirli e li lascio parlare.
Non so perchè questo sfogo, ma oggi ogni due per tre si leggeva ovunque, facebook, twitter, commenti in ogni sito o anche nella vita reale di uomini che criticavano e dicevano di non poterne più di questo matrimonio, dicendo come siamo frivole e stupide a guardare una cosa del genere.
Ebbene sì! Siamo frivole! Siamo stupide! Ci piacciono le cose che luccicano e i tacchi alti, a volte anche la messa in piega e i colpi di sole…
C’est la vie ragazzoni miei!
Punto di non ritorno.
Per quanto mi venga l’angoscia a lasciare mia madre da sola farei qualunque cosa per andarmene da questa casa e vivere una vita tutta mia… E non succedera’: bene.
Ci vediamo in manicomio.